I biscotti friabili alle spezie sono fragranti, profumatissimi, decisamente irresistibili. Il loro impasto segue la falsa riga dei canestrelli, e per questo motivo godono della stessa meravigliosa consistenza, diventando eccezionali per la pausa tè.
Buon viaggio in cucina…
Dosi per 80 biscotti
Preparazione 45 minuti + 1 ora di riposo in frigorifero
Cottura 20 minuti
Difficoltà: facile
Ingredienti
- 300 gr farina tipo 2 (vedi note)
- 200 gr fecola di patate
- 310 gr burro morbido
- 6 uova
- 150 gr zucchero a velo + quello per spolverare (vedi note)
- 1 cucchiaino scarso di polvere di vaniglia
- 1 cucchiaino di cannella in polvere
- 2 cucchiaini di cardamomo in polvere
Procedimento
Bollite le uova per 10 minuti in acqua bollente. Scolatele e passatele sotto acqua corrente fredda. Eliminate il guscio, tagliatele a metà per il lungo e prelevate i tuorli. Passate poi i tuorli al setaccio e tenete da parte.
Nella planetaria mettete la farina e la fecola setacciate, lo zucchero, il burro a pezzettini, la polvere di vaniglia, il cardamomo e la cannella e i tuorli passati al setaccio.
Impastate con il gancio K (oppure a mano) fino ad ottenere un composto liscio e omogeneo. Fate una palla, poi appiattitela e avvolgetela nella pellicola trasparente. Fate riposare per 1 ora in frigorifero.
 Stendete l’impasto col mattarello allo spessore di 0,5 cm e ricavate dei quadrati di 4 cm per lato con una rotella dentellata. |
Cuocete in forno caldo a 210° per 20 minuti, facendo bene attenzione a non farli scurire. Sfornate e fate raffreddare su una gratella. Spolverate con zucchero a velo…
E siamo pronti in tavola!
Note
- Se non avete la farina tipo 2 utilizzate della farina “0” e calate di 10 gr la quantità di burro.
- Zucchero a velo: se avete un mini tritatutto potente, potete polverizzare 150 gr di zucchero di canna e utilizzarlo per l’impasto e per la decorazione. In questo modo ridurrete al minimo il consumo di zucchero bianco. Lo zucchero di canna polverizzato schiarisce, quindi si può sfruttare anche per spolverizzare i dolci.
