Valle d’Aosta (AO) – KM 110 – Pollein – Pre-Saint-Didier – Courmayeur – Le Thuile – Colle del Piccolo San Bernardo – Castello di Sarre – Pollein
Courmayeur e i tornanti fino al Colle del Piccolo San Bernardo passando per le antiche terme di Pre-Saint-Didier
Quando si fanno viaggi in moto di più giorni non è che si prende sempre bene, soprattutto se si va in montagna… ma basta esserne consapevoli e attrezzarsi.
Infatti in questo caso la mattina partiamo con le tute da acqua. Diciamo che non è esattamente l’inizio preferito, ma la giornata alla fine risulterà clemente, e le tute serviranno più che altro a tenerci caldi. Dopo una bella colazione partiamo quindi alla volta della mitica, e molto molto chic, Courmayeur. Percorriamo la SS26 fino ad a pochi km prima della destinazione. Quando arriviamo all’altezza di Pre-Saint-Didier cominciamo ad assaporare la vista del Monte bianco, imponente e candido, parzialmente nascosto dalle nuvole.
E proprio qui siamo incuriositi da un cartello che indica delle cascate. Decidiamo quindi di fermare la moto nel parcheggio sulla strada, appena prima della struttura termale di Pre-Saint-Didier (una parte è dedicata alla sosta camper). Dal parcheggio iniziamo a seguire, a piedi, un sentiero che costeggia il torrente Dora di Verney sino ad arrivare, dopo pochi passi, a un luogo che non ci aspettavano proprio…
Sono le Antiche Terme di Pre-Saint-Didier, edificate a metà del 1600 quando iniziò lo sfruttamento della fonte termale, che erano già note in epoca Romana.
Procedendo oltre, e inerpicandosi per il sentiero che corre lungo la costa della montagna, si arriva alla passerella panoramica sospesa sull’orrido di Verney, attrazione turistica inaugurata nella primavera del 2014. Onestamente non ce la siamo sentita di affrontare la salita vestiti da moto, ma lo spettacolo deve essere qualcosa di unico. Nella lato potete notare la balaustra della passerella, e il percorso che compie il torrente Dora di Verney attraverso i monti, creando l’orrido.
Dopo questa breve pausa proseguiamo per pochi chilometri, fino ad arrivare a Courmayeur-Mont-Blanc (nuova denominazione dal 2013), località turistica rinomata e molto elegante, che sorge ai piedi del Monte Bianco (che nella foto è abbracciato dalle nuvole).
È l’ultimo baluardo valdostano prima della Francia, e qui i Savoia hanno soggiornato durante il XIX sec. Dal XX sec. diviene una delle più importanti stazioni sciistiche delle Alpi, attraendo di conseguenza una grande quantità di turisti. Piccola e graziosa, quando si passeggia per la via principale si percepisce che il target degli avventori è di livello economico alto: quindi attenzione a ristoranti e bar…
Il tempo di una passeggiata e di un caffè e riprendiamo la moto per dirigerci verso Le Thuile, percorrendo la SS26: un susseguirsi di tornanti a gomito assolutamente indimenticabili per chi li farà in sella a una due ruote. Questo piccolo paesino fu uno dei primi domini di Casa Savoia, ed essendo nei pressi del Colle del Piccolo San Bernardo, è stato abitato sin da tempi molto antichi. Il nome significa “tegola” e le tegole sono il dolce tipico, fatto con farina di nocciole e di mandorle.
Qui ci fermiamo per pranzo… ma la giornata non finisce qui. In realtà si potrebbe proseguire verso il Colle del Piccolo San Bernardo, per altro con una strada che deve essere veramente bella da fare, ma vista la notevole minaccia di pioggia verso quella destinazione, decidiamo di ritornare verso Aosta.
La meta è il Castello Reale di Sarre, che sovrasta un poggio terrazzato ricco di vigne, al quale si accede da una stradina laterale alla SS26, inerpicata e anche sporca di ghiaia, quindi per i motociclisti attenzione. Il tempo di fare la breve salita e c’è il parcheggio (sempre con ghiaina, purtroppo, di nuovo attenzione quindi). Pochi passi per dirigerci verso l’entrata dove fare i biglietti per la visita guidata.
Prima di iniziare la visita guidata si può visitare il pian terreno che ospita la Galleria d’accoglienza con ritratti e busti dei componenti della stirpe sabauda, mentre le altre sale sono dedicate alla caccia e illustrano l’organizzazione e le tecniche con cui tale attività era esercitata dalla corte. Vi sono anche molte fotografie dei reali durante la vita di caccia collegata al castello. Nel luogo dove sorge il castello si hanno notizie di edificazione di una casaforte nel XIII secolo per divenire possedimento di Jacques di Bard nel 1242, che diventerà capostipite della dinastia dei Sarre.
Nei secoli i padroni di susseguono, sino ad arrivare al 1869 con il passaggio di proprietà al Re Vittorio Emanuele II che assunse quindi anche il titolo di Conte di Sarre. Per dare evidenza della propria agiatezza, il Re decise di ristrutturare completamente il Castello dando l’aspetto odierno.
Al primo piano si aprono le sale dell’appartamento reale con la suggestiva Galleria e il vasto Salone, decorati per volontà di Umberto I di Savoia con i trofei di caccia (ossia le corna degli stambecchi da lui cacciati)… onestamente risulta affascinante e terribile al tempo stesso, ma la cosa certa è la magnificenza che porta. In questo piano si possono anche vedere le stanze da letto dei sovrani, ristrutturate fedelmente, anche nei tessuti.
Un dettaglio non da poco, per l’epoca, la presenza di acqua calda e fredda nella stanza da bagno della Regina Elena, che per altro non amava soggiornare a Sarre perché non amava né la caccia né tanto meno la montagna… Al secondo piano viene illustrata la storia della dinastia sabauda nel corso del XX secolo con dipinti e oggetti personali dei reali, come anche le borse e i bauli da viaggio utilizzati per i trasferimenti.
Il Castello di Sarre risulta essere una delle tappe obbligate per chi viene in Valle d’Aosta, e siamo ben contenti di averlo visto e approfondito grazie alla guida, che come tutte le altre incontrate, risulta essere particolarmente preparata e in grado di raccontare la vita passata tra le mura in modo affascinante.
Anche per questo viaggio siamo arrivati al termine, ma con la Valle d’Aosta non ho finito di raccontarvi meraviglie… leggete anche gli altri servizi.
Info strade
Per arrivare a Courmayeur o al Castello di Sarre strada normalissima, con buon asfalto, nessun problema. Attenzione solo al tratto di pochi metri della strada in salita che diparte dalla principale per arrivare al parcheggio del Castello: sia la strada sia il parcheggio hanno presenza di ghiaina, quindi molta attenzione a eventuali perdite di grip e scivolate. Attenzione anche all’immissione (nel rientro) dalla stradina sulla SS26 perché pericolosa per traffico e scarsa visibilità.
Per arrivare a Le Thuile attenzione ai tornanti decisamente a gomito e alla possibile presenza di foglie e sporco a bordo strada.
Rifornimento carburante: cercate di fare rifornimento vicino all’albergo o comunque vicino ad Aosta, perché in questi 2 percorsi i distributori sono pressoché inesistenti o con prezzi decisamente alti.
Grande attenzione alle autostrade: evitate il più possibile di sfruttare le autostrade, perché i pedaggi sono altissimi, parliamo di 3-4 volte quelli in Emilia Romagna ad esempio… Noi l’abbiamo utilizzata solo il giorno dell’arrivo e quello della ritorno per guadagnare oltre 1 ora su un tragitto veramente molto lungo, altrimenti non ne vale assolutamente la pena.
Dove dormire
B&B Lo Teisson – località Capoluogo – Pollein (AO): di recente ristrutturazione e a conduzione familiare, è un luogo ideale dove trascorrere giorni di vacanza veramente coccolati. Pulizia eccellente, letto comodissimo, camere spaziose e ottima insonorizzazione delle finestre, indispensabile per le camere che danno sulla strada. Le camere hanno balcone dotato di stendino e posacenere per i fumatori. Il tocco di classe? Bollitore in camera con bustine di tisana per il relax serale. Arredamento in stile classico, elegante e accogliente, ma la vera chicca è la colazione: indimenticabile! Ogni mattina dolcetti diversi, frutta fresca spesso degli alberi da frutto dell’orto, sempre mini croissant perfettamente fragranti e il salato per chi lo desidera.
Dove mangiare
Zillo’s Bar – Viale Monte Bianco, 23 – Courmayeur – per prendere un caffè gustandosi il panorama. (Attenzione perché un caffè normale costa circa € 2,00).
Ristorante La Creche – Via Paolo Dehernard, 5a – La Thuile – per mangiare in un ambiente particolare piatti con prodotti del territorio… non economico, ma ne vale la pena.
Osteria dell’Oca – Via E. Aubert, 15 (Piazzetta Cavallo Bianco) – Aosta – tel. 0165.231419: ambiente molto particolare e raffinato, decisamente romantico. Prenotando c’è possibilità di cenare all’esterno (e dato il caldo della parte interna, è consigliato per l’estate). Menù molto variegato, ma sicuramente ideali i piatti tipici come la fonduta valdostana. Eccellenti le pizze, dai gusti insoliti e molto gourmand, come quella mortadella, brie, olio al tartufo e mozzarella, oppure mozzarella, zucchine grigliate e basilico, ma anche la deliziosa con cipolle rosse, aceto balsamico e gorgonzola.
Bar Trattoria Genzianella – Località Capoluogo, 8/B – Pollein (AO) – tel. 0165.53586: ambiente familiare con ottima cucina casalinga. Fanno anche pesce… ma francamente non mi sembra il caso dato che è prevalentemente da surgelato. Eccellente la tagliata e i primi. Peccato per i dessert che sono tutti industriali, anche se di buona qualità.
Informazioni utili
Fête des bergers (Festa dei pastori) – al Colle del Piccolo San Bernardo, organizzato con i comuni del versante savoiardo (Séez, Bourg-Saint-Maurice, ecc.).
Pass’ Pitchü (festa della riapertura del Colle del Piccolo San Bernardo) – dopo la chiusura invernale, organizzata a turno da La Thuile e dal comune di Séez.
Foire de la Pâquerette (Fiera della Pasquetta) – Courmayeur – sagra dell’artigianato locale.
Festival Celtica – nel bosco del Peuterey, in val Vény.
Lo Mâtzón – Courmayeur – sagra di prodotti tipici locali.
Prodotti tipici
- Boudine (specialità a base di patate bollite, lardo, sangue bovino e suino, spezie, barbabietole rosse)
- Tegole d’Aosta (dolcetti simili alle lingue di gatto)
- Fontina D.O.P. 8preferite quella di alpeggio)
- Fromadzo (formaggio)
- Genepì (liquore)
- Mocetta (salume con carne di camoscio)
Ricetta collegata