Motogiro romantico sulle orme di Romeo e Giulietta

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Veneto (PD / VI / VR) – KM 60 -Montagnana – Montecchio Maggiore – Lonigo – Soave

Partendo dalla città murata di Montagnana per arrivare nei luoghi veri di Romeo e Giulietta attraversando le strade che solcano i vigneti del Veneto.

Il punto di partenza del viaggio è la graziosissima Montagnana (PD), città murata della provincia di Padova. La cinta muraria, conservata decisamente in un ottimo stato, racchiude un quadrilatero irregolare di 24 ettari. Le mura sono alte dai 6,5 agli 8 metri per uno spessore di 96-100 cm. Orlate alla cima con merli di tipo guelfo, le mura contano 24 torri perimetrali.

Il fossato, oggi prosciugato, era un tempo riempito con le acque del fiume Frassine Entriamo dalla Porta Vicenza (chiamata anche Porta Nova), una delle  3 porte fortificate per l’accesso alla città. Questa in ordine è stata l’ultima ad essere stata creata, attorno al ‘500. Le altre porte fortificate sono quelle di San Zeno e della Rocca degli Alberi. Un ultimo e quarto accesso venne poi effettuato nel tardo Ottocento per consentire l’accesso alla ferrovia.

La cinta muraria ha probabilmente la sua origine nell’alto Medioevo e rafforzata nel x sec. Lo scopo era la protezione degli abitanti dalle scorribande degli Ungari. Appena entrati dalla Porta Vicenza, proseguite dritto e parcheggiate la moto sul lato sinistro della strada, appena prima della piazza. Il colpo d’occhio è subito per grande Piazza Vittorio Emanuele II, sulla quale affaccia il Duomo. Costruito fra il 1431 e il 1502 ha uno stile tardo-gotico con piccole influenze rinascimentali.

Chi di voi è amante dell’arte, potrà entrare nel Duomo e gustare la vista della Trasfigurazione di Paolo Veronese, di tre tavole di Giovanni Buonconsiglio e di una grande tela che riproduce la Battaglia di Lepanto.Tutto ciò oltre a molti affreschi che adornano le pareti. Due affreschi in particolare sono stati attribuiti al Giorgione: la Giuditta e il David.

Sempre affacciato sulla Piazza Vittorio Emanuele II troviamo il Palazzo Magnavin-Foratti, costruito con un deciso stile gotico-veneziano. Si narra che qui abbia avuto la propria dimora Jacopa, moglie del condottiero Erasmo da Narni, detto il Gattamelata.

Accanto a Porta San Zeno è situato il mastio. Quest’ultimo, che ha un’altezza di 40 metri,  è accessibile tramite un ascensore dedicato. La vista sarà sicuramente stupenda, soprattutto nelle giornate limpide.

Tappa successiva, solcando le strade che conducono nel vicentino, è Montecchio Maggiore (VI), una cittadina che vanta illustri cittadini nel suo passato… niente meno che Romeo e Giulietta. Il paese è costruito nel punto di congiunzione della Valle del Chiampo e della Valle dell’Agno.

Poco fa ho però associato Montecchio a Romeo e Giulietta, e alcuni di voi potrebbero dissentire, poiché è Verona il luogo ufficiale degli accadimenti della tragedia shakespeariana. Ebbene, in questo servizio vi narrerò la leggenda di questa storia d’amore tormentata e infelice da un punto di vista diverso… quale sia quello vero sta a voi deciderlo.

I due manieri sono posti sulle colline dietro Montecchio e furono importanti dal punto di vista dell’ideazione e della stesura dell’opera letteraria. L’origine di questa pare infatti derivare da una leggenda senese scritta da Masuccio Salernitano nei primi del ‘400, il primo testo a narrare dei due amanti sfortunati che all’epoca avevano nome come Mariotto e Ganozza… non un gran ché come scelta vero? Dopo una rivisitazione di Luigi Da Porto a fine ‘400, venne pubblicata un’edizione postuma nel 1539, intitolata “La Giulietta”. Da qui i nomi sono già Romeo e Giulietta. La tragedia si svolge a Verona, perché lo scrittore male interpretò la terzina della Divina Commedia che recita “Vieni a veder Montecchi e Cappelletti/ Monaldi e Filippeschi, uom senza cura/ color già tristi, e questi con sospetti” (Purgatorio VI, vv.106-108). Rimane comunque il fatto che essendo Da Porta un uomo d’armi e un grande letterato vicentino, sicuramente prese spunto dalle rocche scaligere delle famiglie veronesi Montecchi e Capuleti per redigere l’opera.

Per giungere ai castelli, dovrete tenere la chiesa della foto iniziale alla vostra sinistra, subito dopo il semaforo girate a sinistra e proseguite sulla strada fino a raggiungere il primo maniero: Castello Della Villa, la dimora di Romeo. Venne edificato nel 1354 dietro volontà di Cangrande II della Scala, e attribuito alla famiglia Montecchi è diventato il castello di Romeo.

Oggi purtroppo ne rimangono solo la torre e le mura. All’interno si svolgono manifestazioni e concerti. Il degrado iniziò con lo smantellamento effettuato dai veneziani attorno al XVI sec. Il mastio, parzialmente diroccato, che rimane imponente alla vista dei turisti.

Il gemello è quello di Bellaguardia, ossia il mastio del Castello di Giulietta. Risulta poi singolare la grande vicinanza dei due castelli, così gli storici hanno iniziato a farsi delle domande. Il risultato di tali elucubrazioni è stato che, molto probabilmente, il Castello di Romeo doveva essere il luogo di residenza e rappresentanza, mentre quello di Giulietta era stato costruito a scopo difensivo e militare.

Da una mia personale, romantica e non vagliata visione, risultano invece essere posti uno accanto all’altra come i cuori dei signori che li hanno abitati.

Subito dopo il Castello della Villa si trova il più grande e imponente Castello Di Bellaguardia. All’arrivo si nota subito la presenza di un balcone in legno, e la mente va immediatamente a Giulietta che, illuminata dalla luna, le parla, rivolgendole le sue preghiere d’amore. E Romeo le risponde, nascosto e discreto, nei cespugli, ammirando il suo unico amore.

La sorte di questo maniero è stata decisamente migliore rispetto a quello della Villa. Ha infatti visto una forte ricostruzione in epoca moderna, ed è stato sede di un ristorante fino a poco tempo fa. Dei sei lati che ne costituiscono il perimetro di mura di cinta, l’ingresso è stato realizzato nel lato più stretto, in modo da essere tenuto più facilmente sotto controllo.

Dal particolare a sinistra dell’ingresso si può notare che non era previsto un ponte levatoio, bensì un’entrata a doppia chiusura, probabilmente a saracinesca o a battenti.

E prima di lasciare questi luoghi romantici alla volta della prossima tappa, ecco una romantica vista del  Castello di Romeo dal Castello di Giulietta…

Proseguendo il viaggio su strade che ci fanno ammirare le campagne, arriviamo a Lonigo (VI), un comune del vicentino che affonda le proprie origini nella preistoria, così come confermato da alcuni ritrovamenti archeologici. Ma la vera tappa è Soave (VR), patria natia della D.O.C. omonima.

Quando si arriva, la sensazione è di maestosità, grazie alla cinta di mura, che venne costruita nel lontano 1369, su commissione di Cansignorio della Scala, allo scopo di raccogliere e proteggere il nucleo storico. Un tempo, le porte che si aprivano nella cinta dando accesso alla città erano tre: Porta Aquila a nord, Porta Vicentina a est e Porta Verona a sud. I lati ovest e sud delle mura sono accompagnate dal fossato creato dal passaggio del Tramigna.

Andando a destra rispetto alla Porta principale di entrata troverete un parcheggio, e appena sopra un sentiero che conduce al castello, attraversando il fianco della collina, in mezzo ai boschi. Non nego che l’arrampicata sia faticosa, soprattutto se non si è allenati e soprattutto se si è vestiti da moto… ma con calma si fa tutto,  e l’impegno è di pochi minuti.

Una volta giunti in cima si gode di un bel panorama, e subito dietro la curva fanno capolino le mura di cinta del Castello Scaligero, che nella sua storia recente ha conosciuto un periodo di decadenza prolungato, nonostante sia stato storicamente fondamentale. Restaurato nel 1890 dal senatore del Regno d’Italia Giulio Camuzzoni, all’epoca Sindaco di Verona, che ne divenne successivamente anche il proprietario.

A tutt’oggi il castello è visitabile, mantenuto in buone condizioni e location anche per cerimonie e mostre. L’interno è diviso in tre cortili, e nella sala dei ritratti si possono ammirare i ritratti di Dante Alighieri, che si suppone abbia trascorso un periodo di soggiorno al castello, e di quattro signori scaligeri.

Il Palazzo Scaligero è stato costruito nel XIV sec. ed è stato residenza dei Pretori e dei Governatori di Soave, per poi divenire dimora dei Capitani della Serenissima durante l’epoca veneziana. Oggi ospita anche il Municipio.

Scendendo dal lato opposto del Castello, per giungere in centro paese, si incontra la Chiesa di Santa Maria dei domenicani, edificata nel 1443 in stile romanico ha al suo interno un’unica navata con due cappelle: una dedicata a Santa Lucia e una a Sant’Apollonia. Oggi questa piccola chiesa viene utilizzata per mostre e manifestazioni, a differenza dell’attiguo convento, che ospita la biblioteca civica di Soave.

Percorrendo la via che riconduce al centro del Paese si incontra la Chiesa parrocchiale, costruita sui ruderi della precedente costruzione risale al 1744. Venne successivamente ingrandita nel 1884. Intitolata a San Lorenzo Martire è a navata unica e in stile barocco.

 

Info strade

Mediamente in buono stato. Purtroppo ci sono poche curve, compensate però dalle bellezze dei luoghi da visitare.

Le strade del Veneto in generale sono mediamente in buono stato. Quelle attorno a Montagnana lo sono altrettanto.  Vicino alla città murata non è certo il piacere di guida a farla da padrone, quanto più i paesaggi, perché le strade sono quasi sempre dritte.

Dove mangiare

Agriturismo La Luna nel Pozzovia Boroni, 6 – Sarego (VI): piatti della tradizione, come i bigoli all’anatra, assolutamente divini. Tagliata cotta magistralmente e dolci fatti in casa eccellenti. Rapporto qualità prezzo indiscutibilmente ottimo. Consigliatissimo.

Caffè Cremeria Mattielli – via Roma, 16 – Soave (VR)

Trattoria Da Stona – Via Carrarese, 51 – Montagnana – tel. 0429.81.532): la cucina è molto semplice, casalinga e assolutamente di qualità. Non troverete piatti particolari, ma pasta fresca fatta a mano e stufati deliziosi sì. Devo dire molto buono, anche il salamino di musso che trovate negli antipasti è delicatissimo, così come è ottima la poenta e musso. Prezzi assolutamente abbordabili.

Informazioni utili

Mastio –  il biglietto lo potete comprare presso la  pro-loco che ha sede proprio accanto a Porta San Zeno, al costo di € 3,00 cad.

Museo civico “Antonio Giacomelli” – Piazza Trieste, 15

Palio dei 10 comuni del montagnese – 1° domenica di settembre. Con rievocazione medievale e mercatino.

Festa del prosciutto crudo dolce di Montagnana – a maggio

Festa di Santa Maria Assunta – 15 agosto, per festeggiare la patrona di Montagnana.

Montecchio Medievale – ultima domenica di aprile e 1° maggio. Manifestazione con la quale si possono rivivere le atmosfere della disfida fra le famiglie Capuleti e Montecchi, con tanto di abbellimento dei castelli, che diventano un borgo a tutti gli effetti.

Castello di Soave

Lonigo –  tutti i venerdì di luglio rimangono aperti i negozi, fino a mezzanotte, accompagnando con spettacoli di danza e musica.

 

Prodotti tipici

  •  Soave (vino bianco)
  • Bisi (cioè i piselli)
  • Prosciutto crudo dolce di Montagnana
  • Liquore di prugna
  • Polenta
  • Salamino di musso

 

Ricette collegate

 

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