Mototour nel Friuli Venezia Giulia occidentale

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Friuli Venezia Giulia (PN / UD) – KM 142 – Polcenigo – Sorgenti del Gorgazzo – Andreis – Lago Barcis – Riserva Forra del Cellina – Spilimbergo – San Daniele del Friuli – Fontanafredda

Itinerario nelle meraviglie naturalistiche tra le magiche Sorgenti del Gorgazzo fino alla Valcellina.

Questo è il primo itinerario dei cinque che pubblicherò, tutti dedicati ad una tanto piccola quanto sorprendete regione: il Friuli Venezia Giulia. Luca è per metà friulano, e dopo aver scoperto che non conosceva questi luoghi, abbiamo deciso di passare le vacanze alla scoperta di posti incredibili. La prima vera tappa è un paesino annoverato nei borghi più belli d’Italia: Polcenigo (PN).

Ci si arriva costeggiando una strada a serpentina che scivola proprio sotto le montagne, da godersi nel pieno del verde del precollinare. Ci troviamo nel bel mezzo di due sorgenti, quella del Gorgazzo e quella del Livenza, dove poi convoglia il primo torrente.

Nonostante sia un borgo graziosissimo, il vero obiettivo è un luogo incantato, inaspettato e sorprendente, che da qui dista pochissimi chilometri… le Sorgenti Del Gorgazzo (PN). Si parcheggia a pochi metri dalla sorgente, ma dopo pochi passi si ha la sensazione di entrare nei luoghi dove sta per svolgersi una favola.

L’acqua del torrente da trasparente diventa sempre più azzurra… fino a che agli occhi si dischiude qualcosa di unico ed emozionate…

Il colore dell’acqua non è creato artificialmente, è naturale, e dà la sensazione di osservare un cielo liquido, è incredibile! Questa sorgente è sotterranea, creata dall’inabissamento delle acque nell’Altopiano del Cansiglio o del Monte Cavallo, che riappaiono qui in superficie. Siamo banalmente in presenza di una sorta di sifone, e infatti questa sorgente è anche oggetto di immersioni subacquee, recentemente nuovamente permesse, che non hanno tuttavia ancora consentito la completa esplorazione sommersa.

Ma le meraviglie di questo viaggio sono appena iniziate, quindi si riprende la moto per andare al Lago Barcis (PN), uno specchio d’acqua creato artificialmente in Valcellina, e il cui affluente è appunto il fiume Cellina.

Dotato di un’acqua dai colori incredibili, e incastonato al limite della Riserva Naturale Forra del Cellina, venne creato nel 1954 per motivi di sfruttamento energetico. Da qui partono molti sentieri che si inoltrano nel cuore della Riserva e si possono praticare molti sport lacustri. Ma il nostro interesse è proprio per la strada che volevamo percorrere col trenino, e che abbiamo dovuto fare in moto perché il servizio era sospeso per mal tempo… ma poco male. La strada che percorriamo giunge al bivio Molassa, dal quale si imbocca questo tunnel scavato nella roccia per sfociare poi sulla strada principale che ci porterà alla prossima tappa.

Ma nel frattempo godiamo della vista della forra, che altro non è se non il nome che danno in questa regione all’orrido, ossia un corso d’acqua, generalmente di piccole dimensioni e a carattere torrentizio, che nel corso dei secoli ha scavato la roccia sulla quale scorre, arrivando sempre più in profondità, e creando appunto, la forra.

L’aspetto morfologico è quello tipico di un grande canyon, il maggiore della regione e senz’altro uno dei più spettacolari d’Italia, con pareti verticali e imponenti fenomeni di erosione fluviale. Un vero e proprio “sistema” di forre, confluenti l’una nell’altra, relativo ai corsi dei torrenti Alba, Molassa, Cellina. Questo ambito naturalistico assume una particolare valenza storica per la presenza di alcune opere per lo sfruttamento a fini idroelettrici delle acque del Cellina e per il passaggio della vecchia strada della Valcellina, che purtroppo in questo periodo risulta essere chiusa.

Devo essere sincera nel dire che non abbiamo un particolare desiderio di uscire dalla riserva, perché in questi boschi si ha come la sensazione di essere fuori dal tempo, riprendendo coscienza di quanto noi esseri umani abbiamo necessità di ricollegarci alla natura… veramente bellissimo.

Una nota particolare e interessante dal punto di vista culinario: tutta la zona attorno a questa riserva, sono terre di coltivazione di mele antiche, ossia cultivar che non sono oggi commerciali, ma che erano consumate in tempi lontani. Non possiamo però dilungarci purtroppo, perché il road book prevede ancora due tappe da effettuare prima di sera e prima della meritata cena.

Ci dirigiamo quindi alla volta di Spilimbergo (PN), un comune che vede le sue origini nella storia recente, attorno al XI sec.,  quando i conti Spengenberg, originari della Carinzia, si trapiantarono nella zona in qualità di vassalli del patriarca di Aquileia.  Dal nome dei conti derivò poi quello del paese.

Ci troviamo alla destra del fiume Tagliamento e in presenza di un comune che ha vissuto molti secoli di felice prosperità, passando sotto al dominio della Repubblica di Venezia, e alla caduta di questa, a quello dell’Impero Austriaco. Segnata da una storia ricca di arte e culturalmente molto ricca, Spilimbergo è oggi sede della Scuola Mosaicisti del Friuli, e dopo il tremendo terremoto del 1976 riuscì con grande sacrificio e fatica a riprendersi e a ricostruire tutte le opere colpite dal disastro. La via principale del paese che attraversa da lato a lato il centro storico, è Corso Roma.

Percorrendo sino al lato opposto il corso, ci si trova al cospetto della Torre Orientale.  Torre appartenente al secondo giro di cinta di mura, e accanto alla quale è possibile ammirare la Casa Dipinta, con affreschi del XVI secolo rappresentanti scene della vita di Ercole.

Dopo una pausa, anche ristoratrice con un bel centrifugato di frutta, procediamo speditamente verso l’ultima tappa della giornata, tappa che sa moltissimo di tradizione culinaria, con una delle D.O.P. più conosciute nel mondo: San Daniele Del Friuli (UD), patria del prosciutto San Daniele.

Un paese che gode di un clima particolare che conferisce ai prosciutti qui prodotti un gusto inconfondibile e conosciuto a livello internazionale, ha anche un’altra specialità, sicuramente meno conosciuta ma altrettanto gustosa: la trota, che vien soprannominata “la regina di San Daniele”, e che viene pescata nel vicino fiume Tagliamento. Ci troviamo su una modesta altura, a 252 m s.l.m., nel pieno centro del Friuli Venezia Giulia. Da questa piccola città, che fa parte anche delle Città Slow, si domina completamente la pianura circostante. Nel cuore della piazza centrale è situato il Duomo, con bianchissima facciata, in stile settecentesco. Nella Biblioteca Guarneriana sono anche custoditi i codici miniati, una delle più prestigiose a livello nazionale.

Se volete godere delle delizie locali passeggiate per il centro, troverete moltissimi negozi enogastronomici, che riusciranno sicuramente a soddisfare le vostre voglie. E con San Daniele si conclude questo primo percorso in Friuli. Vi aspetto per la seconda parte dedicata al Friuli Venezia Giulia… perché il viaggio nelle meraviglie è appena iniziato!

Info strade

Le strade del Friuli sono in buonissimo stato generale. L’unico problema risulta un poco di sporcizia a lato strada, soprattutto nelle rotonde.

L’unico tratto di strada che non è perfetto, è quello che dovrete percorrere all’interno della Riserva Naturale Forra del Cellina, per il quale dovrete procedere a passo d’uomo, ma anche per godere del luogo che avrete attorno.

Rifornimento carburante: cercate di organizzare bene i consumi, perché i distributori sono abbastanza rari, quindi evitate di arrivare alla riserva estrema.

Dove dormire

Villa Bedin – via Graziani, 10- Fontanafredda (PN): un luogo particolare, una vera villa, che ha visto l’edificazione di un’ala dedicata per ospitare i viaggiatori che desiderano sostare a Fontanafredda. Qui l’ospite di sente veramente a casa. Tutto è curato nel minimo dettaglio, grazie alla perfetta padrona di casa, la signora Clara. Per la colazione non manca veramente nulla: dai croissant, alla frutta secca e fresca…

 

Dove mangiare

Ristorante Pizzeria Fassina  – Via Grigoletti, 33– Fontanafredda (PN) – tel. 0434.99.196: il menù del ristorante ha poche portate, e onestamente consiglio molto caldamente di prendere la pizza. Impasto leggero, a lunga lievitazione, digeribilissimo e veramente ottimo. È anche possibile chiedere l’impasto con farina di farro. Alcuni dolci sono fatti in casa, come la meringata e il tiramisù, veramente notevoli.

La Stella Alpina – Via Centrale, 43 – Andreis (PN) – tel. 0427.764.437: unico ristorante di questo mini paesino, sarà un’eccezionale sorpresa. Cucina tipica friulana, consiglio caldamente il tagliere di salumi tipici con lardo di Sauris, prosciutto San Daniele, formaggio salato di produzione propria, petina e pane fatto in casa. Inoltre sono ottimi gli gnocchi con lonza affumicata allo zafferano e ricotta salata e i tagliolini con ragù di cervo.

Bottega del Caffè – Corso Roma, 46/A – Spilimbergo (PN): un piccolo caffè nella via centrale del paese, dove gustare squisiti centrifugati, caffè di qualità e frullati di frutta fresca.

Aldo Garlati – Piazza Vittorio Emanuele, 20 – San Daniele del Friuli (UD): qui potete acquistare tipicità friulane, come il prosciutto San Daniele, la gelatina di Picolit (da abbinare a formaggi), ricotta salata e anche specialità di tutta Italia.

 

Informazioni utili

Sorgenti del Gorgazzo –  sono gratuite e in loco è presente un bar dove fare una pausa e godersi la meraviglia del luogo.

Riserva Naturale Forra del Cellina – per arrivare seguite le indicazioni per il Lago Barcis. Da qui normalmente parte un trenino che vi farà fare il giro della riserva con € 3,00 a testa per il percorso più breve, oppure € 6,00 per quello più lungo. Partenza ogni ora.

Sapori d’Europa – Spilimbergo (PN) – a maggio – rassegna gastronomica.

Agosto salisbughese – Spilimbergo (PN) – evento con rievocazione storica della Macia.

Rivivono antichi sapori –  Spilimbergo (PN) – a ottobre mostra mercato di prodotti tradizionali.

Aria di festa –  San Daniele del Friuli (UD) – ultimo fine settimana di giugno dal venerdì al lunedì è la rivisitazione in forma internazionale dell’antica sagra medievale del prosciutto.

Festa di San Daniele –  San Daniele del Friuli (UD) – festa patronale l’ultimo fine settimana di agosto.

Autunno friulano a San Daniele – San Daniele del Friuli (UD) – l’ultimo fine settimana di novembre con degustazione di menù tipici della zona nei 10 ristoranti aderenti l’iniziativa.

 

Prodotti tipici

  •  Petina (salume a base di carni suine, caprine e ovine + selvaggina e condite con erbe aromatiche, finocchio selvatico e poi affumicata)
  • Prosciutto crudo San Daniele
  • Formelle del Friuli (formaggio non stagionato fatto con latte vaccino intero)
  • Grappa friulana
  • Mais da polenta
  • Ricotta affumicata
  • Brovade (prodotto stagionale creato con la lavorazione delle fettuccine di rapa)
  • Malga del Friuli (formaggio stagionato 30 giorni e prodotto con latte di mucca parzialmente scremato e latte caprino
  • Mele friulane
  • Montasio D.O.P.
  • Muset (salume a base di muso di maiale con carne magra e cotenne)
  • Slivoviz (liquore ottenuto dalla fermentazione delle prugne)
  • Trota affumicata di San Daniele

 

Ricetta collegata

 Strucolo di spinaci

 

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