Da San Gimignano a San Galgano tra storia e sorgenti termali

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Toscana (SI) km 80:  San Gimignano → San Galgano → Bagni di Petriolo (terme libere)

Mai sentito parlare della spada nella roccia? Immagino di sì, ma di certo non sapete che in realtà è in Italia. Quando l’abbiamo saputo eravamo molto incuriositi, e siamo partiti per andare a vederla. Nel fattempo abbiamo fatto una sosta alle terme e in borghi medievali bellissimi come San Gimignano e Monteriggioni. 

L’avventura di oggi inizia a San Gimignano (SI), che sorge su un colle della Val d’Elsa. Edificato sui resti di un precedente villaggio probabilmente di epoca etrusca. I vicoli sono suggestivi, pare in un attimo di trovarsi nell’epoca di costruzione, quando attorno a fine 900 Sigerico, l’arcivescovo di Canterbury, si fermò qui percorrendo la via Francigena e appellandola col nome di Sce Gemiane, segnalandola per la posizione strategica quale punto di intersezione tra Pisa e Siena. L’accesso al borgo è tramite Porta San Giovanni, completata nel 1262. Una curiosità: il piazzale antistante alla porta, oggi chiamato dei Martiri di Montemaggio, anticamente vedeva il convento di San Francesco, che venne poi raso al suolo.

Da qui, procedendo dritti come dei bersaglieri si arriva in Piazza della Cisterna, un tempo destinata al mercato ed a palcoscenico per feste e tornei. La sistemazione attuale risale al Duecento, secondo le disposizioni del Comune ghibellino.

Le due torri principali, la Torre Rognosa e la Torre Grossa, sono il motivo per il quale San Gimignano si è meritata l’appellativo di Manhattan del Medioevo.

Dopo aver girovagato un poco per le viuzze, ripercorrendo la via principale che ci riconduce alla porta principale delle mura, a sinistra si trova una via che porta a un punto panoramico (è segnalata). Ecco la vista…

Lasciata San Gimignano iniziamo a percorrere strade che attraversano come tappeti di asfalto srotolato la campagna toscana, dorata per il fieno ancora da arare.

E di tanto in tanto qualche curva, qualche tornante… questo è un percorso per il piacere del paesaggio, uno di quei percorsi adatti quando ci si vuole rilassare senza mettersi alla prova alla guida.

Quando si arriva a San Galgano si vede in lontananza la particolare struttura, che si erge nel mezzo della campagna, suggestiva e maestosa.

L’Abbazia di San Galgano (SI) si trova a circa 30 km dalla città. San Galgano, che negli ultimi anni della vita si avvicinò ai cistercensi morì qui, e per volontà del vescovo Saladini, nel 1185 venne edificata sulla sua tomba una cappella, oggi l’Eremo di Montesiepi, dove è custodita anche la spada (ma ve ne parlerò tra poco). Successivamente all’insediamento dei monaci cistercensi in questo luogo, attorno al 1201, vennero iniziati i lavori di edificazione dell’abbazia, che durarono sino al 1288 quando venne consacrata. Si accede all’Abbazia tramite una stradina costeggiata di alberi…

Dopo la biglietteria si incomincia la visita, entrando in un mondo particolare, affascinante, che rapisce gli occhi e il cuore…

La meraviglia vera però arriva quando si entra nell’abbazia vera e propria, che non ha pavimento e non ha tetto, ma perchè progettata in questo modo, non per causa di crolli… qualcosa che va visto di persona…

Un consiglio: approcciatevi a questo luogo nel silenzio e nel rispetto, godetevi l’atmosfera magica con animo sereno. Dall’abbazia si procedere su un sentiero sterrato da affrontare a piedi per arrivare all’Eremo di Montesiepi. E dalla sommità del rialzo similcollinare si gode una meravigliosa vista…

L’eremo, come dicevo poco fa, sorge su quella che è stata la tomba di San Galgano, e al suo interno custodisce, sotto una teca infrangibile, la spada nella roccia, che qui, al vertice del colle di Montesiepi, venne conficcata da Galgano Guidotti nell’anno 1180, che in essa venerò la croce simbolo di pace e redenzione (così come recita il cartello accanto ad essa).

Dopo aver visto coi nostri occhi la spada nella roccia, e appagati dalla bellezza ammirata oggi, possiamo riprendere la moto e dirigerci al giusto finale di giornata: le Terme libere di Petriolo (Monticiano – SI). Già conosciute in epoca romana pare che il complesso termale sia stato costruito agli inizi del Quattrocento. Pensate che furono frequentate da diversi personaggi della famiglia dei Medici e dei Gonzaga, e addirittura da Papa Pio II.

Le acque termali sgorgano ad una temperatura di +43 °C lungo un tratto del fiume Farma e sono acque solfidriche. E’ anche presente, un poco più a monte, una vasca con fanghi naturale che si possono sfruttare per applicazioni sulla pelle. Ricordo che qui le terme sono libere, ma accanto è presente una struttura privata a pagamento.

E stavolta vi salutiamo così…

 

Dove mangiare e dormire

  • Agriturismo San Galgano – per pranzare accanto all’eremo, nella pace della campagna toscana e per dormire.
  • Salendo Wine Bar – ottimo anche per acquistare vini di qualità e prodotti tipici

 

Informazioni utili

 

Prodotti tipici 

  • Vernaccia di San Gimignano
  • Zafferano di San Gimignano
  • Olio extravergine di oliva
  • Prosciutto toscano
  • Salame toscano

 

Ricetta collegata

Carciofini sott’olio alla toscana

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